Buon pomeriggio a tutti,
mi piacerebbe oggi proporvi una riflessione su un tema che personalmente mi sta veramente a cuore: la scrittura.
Facendo zapping poco prima di pranzo, sono capitata sul programma di una rete semi-sconosciuta, chiamato "Il club del libro", o qualcosa di simile. Ora, premettendo che fare zapping è un'attività che detesto, ma che puntualmente mi ritrovo a fare quando sono in preda alla noia e non ho nient'altro di meglio a cui dedicarmi (orrore!), devo dire che oggi sono stata particolarmente fortunata.
C'era infatti un'intervista di qualche minuto allo scrittore Gianrico Carofiglio, magistrato barese nonchè scrittore di successo, autore della serie di romanzi che raccontano la vita dell'avvocato Guido Guerrieri (qui trovate il suo sito internet). Devo ammettere che io lo conosco solamente per "sentito dire": i miei genitori sono fan dei suoi libri, ma io non ho mai avuto il piacere di leggerne uno.
Ebbene, nell'intervista in questione, Carofiglio rispondeva ad una domanda molto precisa:
Lo scrittore è portatore di un messaggio? Cerca di comunicarlo ai suoi lettori e, se sì, in che modo?